Attività
Tae Kwon Do - Sport Olimpico
Hap ki Do - Difesa personale

Hap Ki Do - Self defence
La miglior difesa si trova in un’ottima strategia di prevenzione e contrattacco

A qualunque persona, uomo, donna, esperti in sistemi di lotta o non addetti ai lavori ho chiesto: “Da cosa vorresti imparare a difenderti?”, oppure “di quali tipi di aggressioni hai più paura?”. La risposta era sempre la stessa. “Io voglio sapermi difendere da qualsiasi tipo di aggressione”.
La Difesa Personale Globale - Hapkido Global Self-Defence

1. Permette una buona difesa contro tutti i principali attacchi semplici.
2. Essere preventiva ed immediata.
Per avere una buona possibilità di successo è necessario non solo apprendere le tecniche di lotta, ma soprattutto conoscere tutti gli aspetti delle aggressioni e acquisire un’ottima strategia applicativa.

Tae kwon Do Sport Olimpionico

Il Tae- Kwon- Do è composto di tre caratteri:
TAE - significa SALTARE E DARE CALCI
KWON - significa PUGNO.
DO - significa ARTE.
Il TAE KWON DO è un'arte marziale d'origine coreana. E' relativamente "moderna" e di gran successo
poiché è riuscita ad unire la marzialità orientale alle tecniche d'allenamento occidentali.
Un'antica arte marziale coreana e sport olimpico che aiuta a ritrovare la forma favorendo coordinazione
psicofisica, resistenza, scioltezza e velocità. L'aspetto agonistico è particolarmente spettacolare e si
sviluppa attraverso un combattimento a contatto pieno, favorendo le tecniche di gamba.
In Italia il TAE KWON DO ha fatto la sua prima apparizione nel 1965 in occasione di una dimostrazione
tecnica agonistica eseguita dal maestro Park Sun Jae a Roma e da lì diffusa su tutta la penisola.
Anche a livello amatoriale il TKD è un eccellente sistema di autodifesa ed un'arte marziale di gran
fascino.
La sua estrema funzione educativa, molto indicata per la crescita dei bambini, inserisce il TKD fra le
discipline sportive più complete.
Nel bambino non aumenta l'aggressività, al contrario, gli esercizi svolti in palestra con gli amichetti
accrescono la sicurezza e l'autocontrollo del piccolo atleta, il quale non sentirà la necessità di dimostrare
agli altri la sua forza.